7 motivi per cui i clienti lasciano il tuo shop

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Illustrazione di Noam Weiner

Un cliente visita il tuo sito e-commerce, riempie un carrello della spesa, poi se ne va senza alcuna spiegazione. Se le cose sembravano andare bene, perché allora arrendersi e andarsene via così?

È normale che il proprietario di un negozio si senta perplesso e impotente di fronte a questo problema. Ma mentre oltre il 75% dei carrelli della spesa vengono abbandonati, si può fare in realtà molto per incoraggiare gli acquirenti a completare il processo di acquisto.

In questo articolo parleremo di sette ragioni molto comuni per cui i clienti lasciano i negozi online senza fare acquisti e proporremo alcune soluzioni per migliorare l’esperienza dei vostri clienti e chiudere più vendite.

1. La spedizione non è gratuita o è troppo lenta

Più della metà di tutti i carrelli della spesa vengono abbandonati perché la spedizione è troppo costosa. Ecco perché per anni, la spedizione gratuita è stato lo standard gold per il commercio elettronico (9 consumatori su 10 dicono che la spedizione gratuita è la loro motivazione numero uno quando acquistano online).

Attenzione però: la spedizione gratuita che richiede 10-14 giorni lavorativi non è comunque l’ideale. Ora i clienti tengono conto anche della velocità di spedizione e vorrebbero che i loro ordini fossero spediti nel minor tempo possibile. Alcuni studi rilevano che offrire come tempi di spedizione un giorno oppure una consegna in giornata può essere un incentivo importante per i clienti esigenti, anche se costa di più.

La spedizione gratuita può aumentare le vendite, ma questo non significa che aumenterà i profitti. Tuttavia se offrire la spedizione gratuita ti crea perplessità per colpa dei costi, considera la possibilità di prevedere un importo minimo di ordine (per esempio, la spedizione gratuita per gli ordini superiori a 50 EUR). Questa è una condizione che funziona molto bene sui processi psicologici che si innescano nello shopping online: in realtà siamo disposti a spendere molti più soldi del previsto se questo significa che possiamo ottenere una spedizione gratuita.

Ecco maggiori informazioni su come impostare i costi di spedizione sul tuo sito Jimdo, qui puoi trovare anche l’impostazione di un importo minimo per l’ordine per ottenere la spedizione gratuita. E qui c’è una guida utile su come calcolare la soglia di spedizione gratuita del tuo negozio.

Se si offre una spedizione gratuita, bisogna inoltre assicurarsi che questo messaggio sia ben visibile sul proprio sito web, quindi è necessario menzionarla su ciascuna pagina dello shop.

2. Non ci sono abbastanza immagini dei prodotti

Secondo diversi studi, circa i due terzi dei compratori abbandonano i carrelli dei negozi online perché si limitano a dare un’occhiata ai prodotti. Quale potrebbe essere la ragione di questo comportamento? Probabilmente non hanno a disposizione abbastanza informazioni che li convincano ad acquistare quello che vedono.

Ricordati sempre che i tuoi potenziali clienti online non hanno la possibilità di prendere in mano l’oggetto che stai vendendo o dare uno sguardo al tuo negozio, quindi devi cercare di sfruttare la potenzialità delle immagini per descrivere al meglio la tua offerta.

Inserisci nello shop immagini di ogni prodotto di varia grandezza e scattate da diverse angolature. Se un prodotto è disponibile in colori e dimensioni differenti, utilizza delle foto che rappresentino ogni opzione.

Grazie ai nuovi progressi tecnologici nel campo delle macchine fotografiche e dei software di post-produzione, non avrai bisogno di pagare profumatamente un fotografo professionista per ottenere il risultato di cui hai bisogno.

Se hai dimestichezza con l’inglese, leggi pure questo articolo per delle utilissime dritte sul tema.

niente più abbandoni carrello
Il negozio online Sun Ah Blair Jewelry, realizzato con Jimdo, mostra delle foto dei prodotti con sfondi differenti per dare un’ottima idea al potenziale cliente di quello che andrà a comprare.

Nella descrizione del prodotto, scrivi quanti più dettagli possibili. Elenca le misure, i materiali, la loro resistenza e provenienza, i colori, la disponibilità di accessori.

Rendi ancora più interessante e attraente quello che vendi, raccontando la storia del prodotto, l’ispirazione per il design o l’unicità della sua lavorazione.

Aggiungi altri particolari, parole chiave che possano migliorare l’indicizzazione delle tue pagine. L’ideale sarebbe prevedere una pagina specifica per ogni prodotto, in modo da inserire foto, descrizioni, storia e parole chiave strategiche per la SEO.

3. Il tuo negozio non ispira fiducia

Gli acquirenti digitali stanno diventando sempre più consapevoli della crucialità della sicurezza e del rischio connesso alla condivisione dei loro dati sensibili su Internet. Si tratta sicuramente di un aspetto positivo, ma ciò significa anche che potrebbero diffidare dall’acquistare in un negozio online che non appare sufficientemente affidabile.

Fortunatamente tutti i siti Jimdo sono protetti da un criptaggio HTTPS che garantisce la protezione dei dati dei tuoi clienti. Altre caratteristiche del sito potrebbero aiutare i/le potenziali clienti a sentirsi più tranquilli/e. Ad esempio:

  • recensioni e testimonianze da parte di reali acquirenti. In questo articolo in inglese del nostro blog, segnaliamo alcuni widget utili.
  • una descrizione chiara della tua politica di vendita, comprese le condizioni per la restituzione dei prodotti e il loro rimborso, spedizioni e tutti i punti che generalmente creano fraintendimenti e confusione (una lista di FAQ sarebbe l’ideale).
  • un design semplice, familiare ed intuitivo con molti gimmick.

Per ulteriori suggerimenti sulla creazione di un sito che ispiri immediata fiducia ai tuoi visitatori, puoi leggere questo altro articolo (in inglese) del nostro blog. Se hai dei clienti che si trovano nell’UE, assicurati che le tue pagine rispettino le disposizioni previste dal nuovo Regolamento per la protezione dei dati personali.

4. L’acquisto è complicato

Quasi il 30% degli acquirenti online hanno dichiarato che la ragione principale dell’abbandono del carrello è una procedura di acquisto troppo lunga e complicata, pertanto sarebbe un’ottima idea verificare di tanto in tanto la fruibilità del sito.

Chiedi a un amico o a un potenziale cliente di provare a comprare un prodotto attraverso il tuo sito e osserva il suo comportamento mentre completa la transazione. Potresti essere davvero sorpreso dai passi che compie e nei quali incontra difficoltà o dai dettagli che mancano.

Ti diamo qualche dritta per organizzare meglio la navigazione del tuo shop:

  • cerca di ridurre il numero delle pagine che l’utente deve visualizzare per ultimare l’acquisto
  • per velocizzare il procedimento, richiedi all’acquirente solo delle informazioni essenziali all’elaborazione dell’ordine e indica tutti gli altri campi del formulario d’acquisto come facoltativi
  • assicurati che la politica di rimborso, cambio del prodotto, i tuoi dati di contatto e altri aspetti importanti siano facilmente reperibili.

Tutti gli e-commerce realizzati con Jimdo contengono nell’angolo in alto a destra in tutte le pagine l’icona del carrello e la procedura di acquisto consente di eliminare dei prodotti o modificarne la quantità attraverso un semplice clic. Entrambi questi strumenti rendono estremamente facile per i visitatori l’acquisto sul tuo sito.

5. L’assistenza ai clienti è insufficiente

Un/a cliente in una boutique può sempre chiedere aiuto al commesso di turno per rassicurazioni o consigli durante momenti di panico all’interno di un camerino o anche semplicemente per saperne di più sul materiale di un indumento, sulla disponibilità in vari colori o sulla possibilità di sconti.

Tutto ciò non è possibile nel mondo della compravendita virtuale e questo può generare frustrazione nei visitatori del tuo e-commerce. Il trucco sta nel cercare di offrire ai potenziali acquirenti, attraverso metodi alternativi, un livello di assistenza simile a quello che riceverebbero nella vita reale.

I tuoi dati di contatto devono essere sempre ben visibili: una buona idea è quella di inserirli nel footer del sito che contiene le indicazioni che si ripetono in ogni pagina. Anche la presenza di una sezione FAQ riveste un ruolo strategico: potrai rispondere alle domande più frequenti a proposito di spese di spedizione, condizioni della compravendita e politica di reso.

6. I resi o i cambi dei prodotti non sono gratuiti

Gli studi sul commercio al dettaglio hanno mostrato che i resi e i cambi dei prodotti gratuiti incoraggiano gli utenti degli e-commerce all’acquisto tanto quanto le spese di spedizione gratuite o le consegne particolarmente veloci.

Facendo sapere ai tuoi potenziali clienti che offri la possibilità di resi e cambi gratuiti farai diminuire drasticamente la percentuale di abbandono del carrello. Se pensi che una strategia del genere ti causerà più mal di testa che benefici, dai uno sguardo ad alcune ricerche: uno studio dell’Università del Texas-Dallas ha appurato che la previsione di un reso gratuito non ha determinato più restituzioni o cambi dei prodotti, bensì ha favorito un aumento delle vendite.

Se non vuoi offrire questa possibilità a titolo gratuito, stabilisci per i clienti una procedura di cambio e restituzione del prodotto che sia quanto più semplice possibile: spedisci il prodotto in pacchi sui quali sia già indicato l’indirizzo utile per il reso e prevedi un ampio periodo di tempo entro il quale può avvenire la restituzione, anche questo incoraggia il compratore a mantenere quanto acquistato.

7. Il negozio non spinge l’acquirente a tornare

È di fondamentale importanza tenere sempre in considerazione e non perdere di vista i visitatori che abbandonano il carrello.

È vero, non hanno comprato nulla, ma devi sempre ricordare che hanno comunque mostrato un certo interesse verso i tuoi prodotti.

Secondo una ricerca di SeeWhy, i tre quarti delle persone che cambiano idea su un acquisto, sono intenzionati a tornare sullo stesso negozio online per completare l’ordine, pertanto è un’ottima idea adottare ogni mezzo per mantenere vivo il ricordo del tuo marchio e del tuo progetto.

Partendo da questa nuova prospettiva, molti imprenditori che lavorano nel settore e-commerce stanno iniziando a considerare gli abbandoni del carrello con come dei fallimenti o delle occasioni perse, bensì come un chiaro segnale di una curiosità da parte del consumatore. Da qui la spinta a usare email e messaggi sul sito per convincerli a tornare per completare l’acquisto.

Pianifica una newsletter regolare, prevedendo degli sconti in occasione di periodi speciali o delle panoramiche con delle foto e descrizioni dei prodotti.

Esistono anche degli strumenti online per gestire l’abbandono del carrello: Datacrushers, ad esempio, genera un messaggio contenente immagini di determinati prodotti scelte sulla base del comportamento del visitatore; CartRescuer fa lo stesso e inoltre crea dei pop-up automatici e offerte personalizzate riconoscendo velocemente e automaticamente quali sono i desideri del visitatore basandosi sui suoi clic sul tuo sito.

Sicuramente non è possibile trasformare ogni visitatore che naviga sul tuo sito in un compratore certo e fedele, ma puoi fare davvero tanto per spingere un potenziale cliente ancora insicuro a prendere la giusta decisione!

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