Come definire il tono di voce del tuo brand in 4 passi

scegliere il tono di voce del tuo brand

Probabilmente non lo sai, ma la tua attività ha già un tono di voce peculiare: il tuo! 

Il tuo business infatti riflette chi sei: i tuoi valori, il tuo modo di parlare, le parole che usi. Ti sembra poco? È già tanto invece! Preso atto di ciò, dedichiamoci all’aspetto divertente della definizione di un tono di voce. 

In questo articolo ti proponiamo 4 esercizi che ti aiuteranno a sviluppare il tono di voce del tuo brand in modo che faccia breccia nel cuore e nella mente dei e delle potenziali clienti che vuoi raggiungere: 

  1. Immagina che il tuo business sia una persona
  2. Stila una lista di caratteristiche che definiscono la tua attività (“Cos’è/Cosa non è”)
  3. Crea una check-list per valutare il tuo stile 
  4. Dai ritmo alle tue parole

Una volta che avrai portato a compimento questi esercizi, sarai in grado di: 

  • Impiegare lo stesso tono di voce su tutti i canali che usi per comunicare.
  • Affrontare senza paura le sfide della comunicazione (sarà molto più facile per te capire cosa dire nelle varie situazioni).
  • Aiutare i nuovi membri del tuo team a capire il tono di voce del tuo business. Ciò ti sarà particolarmente utile quando la tua attività inizierà a crescere. 

IMPORTANTE: Non hai alcun bisogno di creare da zero il tono di voce del tuo brand. Non deve essere completamente diverso dalla naturale espressione della tua personalità: ti basterà concentrarti su quella e adattarla al tuo business. Per intenderci, è vero che comunichi in modo differente a seconda che ti trovi davanti a un amico o a un cliente, ma in fondo la persona che parla (tu!) è sempre la stessa. 

Prima di tutto, cerchiamo di capire cosa s’intende quando si parla di tono di voce. 

Cos’è il tono di voce (tone of voice) nel marketing?

Il tono di voce è sostanzialmente la sensazione (feeling) generata dalle tue parole, dal tuo messaggio. Influenza direttamente e tantissimo la percezione che i e le (potenziali) clienti hanno della tua attività, a prescindere dal fatto che tu sia un/a freelancer o gestisca un’azienda. 


Per chiarire meglio il concetto, ti preghiamo di leggere e soffermarti su queste tre frasi:

  • “Potresti avvicinarti quando hai un secondo?”
  • “Puoi avvicinarti, per favore?” 
  • “Vieni qua! Ora!”

Come puoi vedere, l’oggetto della richiesta è lo stesso, ma le reazioni del destinatario/della destinataria potrebbero divergere notevolmente tra loro. Perché? Proprio per via del tono di voce!

Tono vs. voce: qual è la differenza?

L’espressione “tono di voce” (tone of voice) nel marketing è spesso usata come sinonimo di “tono del brand” o “tono del marchio”, ma c’è da dire che le parole “tono” e “voce” hanno due significati leggermente differenti. Di seguito riportiamo una breve definizione: 

Voce: La voce del tuo brand corrisponde alla personalità della tua attività (freelance, PMI, azienda di grandi dimensioni, ecc.). Tale personalità rimane sempre la stessa. Pensala così:

Se il tuo business fosse una persona, come sarebbe? La personalità sta alla base degli argomenti che affronti, delle parole che usi e del modo in cui interagisci con gli altri.

Tono: il tuo tono cambia a seconda della situazione, dell’argomento trattato e di chi ti trovi davanti mentre stai parlando. La tua personalità e la tua voce non cambiano, ma il tono invece sì! Per capirci meglio, riportiamo qua degli esempi di toni di voce differenti che un’azienda può adottare a seconda della situazione e/o del canale comunicativo: 

  • Post sui social: tono leggero, divertente, volto a stimolare l’interazione
  • Testo che descrive la Politica di reso dei prodotti: tono diretto, chiaro, facile da capire 
  • Risposte del team di supporto: tono paziente, cooperativo, professionale, non scherzoso

Per maggiori consigli su come scrivere dei testi adatti a comunicare tutto quello che riguarda la tua attività, puoi leggere questo altro articolo del nostro blog: Le 11 regole d’oro per scrivere i contenuti del tuo sito web.

Una piccola attività (PMI) ha bisogno di un tono di voce?

Certo, assolutamente sì! 

Che tu sia una persona che ha deciso di trasformare un hobby in un business, un/a libero/a professionista oppure a capo di una piccola/media impresa o anche di un’azienda di grandi dimensioni, è importante che tu definisca il tuo tono di voce, soprattutto se vuoi guadagnare la fiducia della clientela e spingerla a comprare i tuoi prodotti e servizi anche nel lungo periodo. 

Ecco perché è importante elaborare con cura un tono di voce originale e ad hoc:   

  • La fiducia fa aumentare le vendite
    Ogni volta che qualcuno decide di acquistare un tuo prodotto o servizio, compie un’azione di fiducia nei confronti del tuo brand e della tua attività. La definizione del tuo tono di voce, unico e riconducibile solo al tuo business, dà ai e alle potenziali clienti la possibilità di conoscerti e riconoscerti. Se lavorerai bene, ciò che spingerà una persona a cliccare sul bottone “Compra” o “Prenota” del tuo sito, sarà un pensiero tipo “Conosco questo marchio, so che mi posso fidare e so cosa posso aspettarmi.” 
  • Un tono di voce sbagliato allontana la clientela target dall’acquisto 
    Immagina di aver creato il sito per il tuo studio dentistico e di aver adottato un tono di voce eccessivamente confidenziale e scherzoso. Ciò potrebbe far dubitare i visitatori della tua serietà e quindi della tua professionalità. D’altra parte un gergo troppo formale e tecnico può risultare distante o addirittura incomprensibile.
  • Ti aiuta a sapere sempre cosa dire, anche in situazioni difficili
    Se a volte non hai la più pallida idea di come comunicare col tuo target di clienti o non sai come uscire da una situazione difficile (il profilo Instagram del tuo ristorante è bombardato da messaggi di vegani inferociti perché hai pubblicato la foto di una fiorentina), avere sempre ben in mente il tono di voce della tua attività può aiutarti, guidandoti nell’elaborazione di un messaggio o di una risposta efficace. 

4 esercizi divertenti per definire il tono di voce del tuo brand

1. Immagina che il tuo business sia una persona

Anche se dietro al tuo business non c’è una sola persona, bensì un team, la tua attività ha bisogno di avere una personalità definita che “parli” ai e alle clienti. Per aiutarti a chiarire prima di tutto a te stesso/a, che personalità è, rispondi a queste domande: 

  • Se la tua attività fosse una persona, chi sarebbe? 
  • Da dove proverrebbe? 
  • Che tipo di senso dell’umorismo avrebbe? Sarcastico, surreale, nero o caratterizzato da un susseguirsi di freddure? 
  • Che farebbe durante il fine settimana? 

Ora appunta tre o quattro aggettivi che rispondano a queste domande e descrivano efficacemente questa personalità:

Ad esempio:

  • Sicura di sé
  • Irriverente 
  • Provocatoria

Oppure: 

  • Pacata
  • Riflessiva
  • Collaborativa

CONSIGLIO: Pensa ai valori alla base della tua attività: quali sono? L’etica guida il tuo business e hai sviluppato un progetto con l’intenzione di rendere il mondo un posto migliore in cui vivere, oppure porti avanti un’attività a conduzione familiare e tutto quello che ti interessa è offrire un servizio solido e professionale a un prezzo che sia abbordabile? Dopo aver risposto a queste domande, immagina una persona che incarni queste idee. 

Pagina dei valori del sito dell’azienda Native
Che genere di personalità avrebbe l’azienda Native? Potremmo descriverla come gentile, informata, impegnata ed affidabile. 

2. Stila una lista di caratteristiche che definiscono la tua attività

Ora che hai in mente la personalità del tuo business, definiscila meglio, stilando una lista di caratteristiche precise (“Cos’è e cosa non è”). Questo ti aiuterà ad adottare lo stesso tono di voce in diverse situazioni e consentirà a nuove persone che vengono assunte nella tua azienda e anche a freelance che ci collaborano, di capire meglio il messaggio del tuo brand.    

Ad esempio: 

  • La pacatezza, ma non la pigrizia caratterizza il rapporto che voglio avere con la clientela. La calma permette di affrontare i problemi dei clienti mantenendo la giusta distanza, continuando però sempre a fornire un supporto sollecito e proattivo. 
  • Via libera all’umorismo, ma senza trascendere nella stupidità. 
    L’ironia, anche quella pungente, è ben accetta, a condizione che sia intelligente e mai spicciola. 
  • La franchezza è un valore, ma non deve mai sconfinare nella scortesia.
    Nel rapporto coi clienti, ma anche nelle relazioni tra i membri del team, lo scambio franco di punti di vista è un valore aggiunto dell’azienda, ma non deve mai trasformarsi in una legittimazione all’offendere l’altro. 

Nella sua style guide, Mailchimp offre un esempio molto valido della lista di cui stiamo parlando:

Estratto della Style Guide del sito di Mailchimp
Mailchimp spiega il tono di voce del proprio brand descrivendo cos’è e cosa non è la sua azienda.

3. Crea una check-list per valutare il tuo stile

Un tono di voce azzeccato non è solamente “buono”, bensì cattura il favore dei e delle potenziali clienti. È quindi fondamentale che tu conosca e poi capisca bene il gruppo target che vuoi raggiungere: unisciti a gruppi su Facebook, controlla le recensioni fatte alla concorrenza su Amazon o su Trustpilot e leggi i commenti nei forum. 

Ecco i punti che non possono mancare nella tua check-list: 

  • Prima o terza persona?
    La tua azienda “parla” in prima (io/noi) o in terza persona?
    “Siamo un gruppo di mental-coach esperti con sede a Milano che aiutano i giovani imprenditori e le giovani imprenditrici ad affrontare meglio le sfide aziendali” oppure “Prometeo-Coach offre a Milano corsi tenuti dai migliori mental coach e dedicati a giovani imprenditori e imprenditrici che vogliono affrontare al meglio le sfide aziendali”: come vedi l’effetto che scaturisce dalla lettura delle due frasi è differente. L’uso della terza persona a volte può risultare un po’ troppo freddo. 
  • Gergo
    Il gergo è un linguaggio tecnico che, per essere compreso, richiede la conoscenza pregressa di un determinato argomento. Nella maggior parte dei casi può risultare fastidioso e difficile per molti clienti. Tutto dipende però dal target di persone che vuoi raggiungere. Se vendi rubinetteria e ti rivolgi a una platea di architetti d’interni, puoi permetterti di usare un linguaggio tecnico. In altri casi invece, è meglio improntare la comunicazione su criteri di maggiore semplicità. 
  • Termini ricorrenti
    Immagina di avere una bottega che vende solo giocattoli “di una volta” come ormai non se ne vedono più in giro. Che termine useresti per definire i tuoi prodotti? Useresti un semplice “giocattoli” oppure un più evocativo “balocchi”? Crea una lista dei tuoi termini preferiti e usali in modo coerente.
  • Parole da non pronunciare o da evitare
    Ci sono delle parole che non utilizzeresti mai? Le parolacce sono un ovvio esempio. A volte però è importante anche scegliere preventivamente se adottare alcune sfumature linguistiche piuttosto che altre. Ad esempio, se vendi prodotti per bambini/e, puoi scegliere di usare la parola “genitori” invece che rivolgerti solo alle “mamme”. In questo modo metterai in chiaro che per la tua azienda il ruolo di cura è proprio sia della donna che dell’uomo e quindi comunicherai la tua contrarietà a qualsiasi linguaggio sessista e discriminazione di genere.
  • Slang
    “La nostra collezione è semplicemente fighissima!”. L’uso di colloquialismi e di parole che provengono dallo slang è una buona idea solo se vuoi raggiungere un target specifico di persone in grado di apprezzare e capire questo modo di parlare. Ecco qua un esempio: 
Esempio di slang usato sulla homepage di Pretty Little Thing
Traduzione: Ti piace quello che vedi? Compra i vestiti indossati dal tuo influencer preferito, direttamente su Instagram


Pretty Little Thing usa parole che derivano dallo slang, come ad esempio “fave” abbreviazione di favorite (preferito), oppure “Gram” (abbreviazione di Instagram). 

4. Dai ritmo alle tue parole

Ti sembra strano? Ma no. Non lo è. 

Che impressione ti fa la frase appena letta? Lo stile è abbastanza diretto, vero? Le frasi brevi accelerano la comunicazione e conferiscono un senso di urgenza a ciò che viene scritto/detto. Inoltre suonano confidenziali e sono più facili da leggere. Fantastico! 

D’altra parte ricorrere a frasi più lunghe e discorsive ha il vantaggio di permettere a chi legge o ascolta di rilassarsi e di immergersi completamente nel tuo messaggio o nella sensazione che vuoi suscitare. 

A seguire proponiamo due esempi presi dalla pagina dedicata alle FAQ di due siti diversi. Headspace adotta un approccio rilassato a favore di un ritmo lento che si addice all’attività che propone, ovvero la meditazione, mentre Dollar Shave Club opta per uno stile diretto e immediato che arriva dritto al punto:

Headspace FAQ

Esempio tratto dalla pagina delle FAQ di Headspace

Dollar Shave Club FAQ

Esempio tratto dalla pagina delle FAQ di Dollar Shave Club

Sopra ogni cosa, il tono di voce della tua attività deve suonare naturale prima di tutto a te! Le persone saranno più orientate a scegliere i tuoi prodotti o i tuoi servizi, se percepiranno la tua genuinità. Prova a cimentarti con gli esercizi proposti in questo articolo e definisci un tono di voce per il tuo brand da usare nei vari canali di comunicazione. Poi lasciaci un commento per farci sapere com’è andata!  

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Suzanne Al-Gayaar
Suzanne lavora come copywriter per Jimdo. Ha scoperto il suo amore per il marketing mentre era impegnata a far crescere la sua prima attività d'impresa. Quando non è immersa in qualche sogno ad occhi aperti, puoi trovarla impegnata a divorare caramelle alla menta, cavalcare oppure fare lunghe camminate col suo adorato cane.
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